Sensori di antifurto: quali scegliere

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Da un po’ di anni a questa parte sono sempre di più i cittadini che decidono di acquistare impianti d’allarme per difendere e tutelare nel migliore dei modi le proprie abitazioni e la sicurezza di chi ci vive. In tale contesto i Sensori antifurto rappresentano degli elementi molto importanti nell’ambito di un buon impianto di allarme, per questo il loro corretto posizionamento nelle zone di passaggio all’interno ed all’esterno della casa, ad esempio sui serramenti, lungo balconi o nei cortili, è fondamentale. Si sa che le zone più vulnerabili di un’abitazione sono rappresentate dalle porte, dalle finestre e più in generale da qualsiasi apertura dell’edificio. Dunque, per poter tenere alla larga ladri e malviventi, le principali soluzioni di cui servirsi sono tre: installare delle telecamere per la videosorveglianza; montare i contatti magnetici e le barriere ad infrarosso; usare i sensori da esterno.

In questo contesto, le telecamere di videosorveglianza sono senza dubbio sistema sicuro ed efficiente, tuttavia risulta abbastanza costoso. Le telecamere più innovative si connettono alla rete Internet attraverso un router, avvertendo il proprietario nel momento in cui vengono rilevati movimenti anomali all’interno dell’ambiente videosorvegliato. Questi dispositivi si possono installare sia all’interno che all’esterno della casa in base al modello ed alle specifiche funzionalità.

I contatti magnetici sono sensori di piccole dimensioni, facili da installare ed alquanto economici. Sono caratterizzati da due parti, ciascuna delle quali va posizionata su un’anta del serramento; nel momento in cui le due parti vengono allontanate e quindi divise a causa di una apertura, scatta l’allarme. Questi contatti magnetici si possono trovare in commercio sia nella versione filare (via cavo) che nella versione wireless (senza fili).

Per quanto riguarda i sensori da esterno, questi ultimi meritano un discorso approfondito. Si tratta di dispositivi molto sofisticati, in grado di produrre delle barriere invalicabili intorno alla nostra casa. Generalmente utilizzano la tecnologia dei raggi ad infrarosso che capta la variazione della temperatura di una determinata zona. I sensori da esterno, sono fruibili anche nella variante a doppia tecnologia, che adopera simultaneamente la tecnologia dei raggi ad infrarosso e quella della microonda (in tale situazione l’allarme scatta solo nel momento in cui entrambi i tipi di tecnologia rilevano un’irregolarità).

I sensori ad infrarosso attivo: questi apparecchi si compongono di due asticelle che vanno montate in parallelo con una distanza di pochi metri. Questi due elementi si inviano vicendevolmente dei segnali infrarossi che producono una barriera invisibile all’occhio umano; nel momento in cui la barriera viene oltrepassata e di conseguenza il fascio viene interrotto, ecco che l’allarme scatta. Parliamo di dispositivi discreti, che si mascherano egregiamente fra i serramenti dell’abitazione. Il costo può variare a seconda del grado di copertura e di sensibilità.

I sensori ad infrarosso passivo: si tratta di sensori che diffondono uno o più raggi ad infrarosso che, se valicati, trasmettono un segnale alla centrale che a sua volta fa scattare l’allarme. Sono l’ideale per salvaguardare i locali interni e si possono trovare anche nella versione a doppia tecnologia. Sono apparecchi economici, anche se determinati modelli hanno un prezzo più alto a causa delle funzioni di anti-mascheramento e anti-accecamento di cui sono forniti.

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